Le leggende su Babbo Natale

Le leggende su Babbo Natale

Chi è quell’anziano cicciottello con la lunga barba bianca che in sella ad una slitta trainata da renne vola per i cieli di tutto il mondo per portare i doni ai bimbi buoni? E’ Babbo Natale! La tradizione, il folklore e un pò di marketing hanno fatto entrare Babbo Natale nel cuore di tutti noi.? E’ davvero esistito? Quali sono le sue origini? Vive davvero in Lapponia ed è aiutato da piccoli elfi? Iniziamo la nostra indagine sulla vera storia di Babbo Natale.

Il personaggio storico a cui è ispirata la figura di Babbo Natale, è San Nicola di Mira, le cui reliquie si trovano a Bari, infatti per noi italiani è meglio noto come San Nicola di Bari. Il Santo era vescovo di una provincia dell’Impero Bizantino, la Licia che oggi corrisponde all’Anatolia.
Si narra che questo vescovo fosse molto generoso. Divenne noto per aver aiutato tre figlie di un cristiano molto povero, diede loro una dote evitando così che queste fossero costrette alla prostituzione.
Questo Santo è considerato il protettore di diverse categorie: marinai, prostitute, avvocati, mercanti, bambini, farmacisti, arcieri, prestatori di pegno e detenuti.
E’ anche il santo patrono della città di Amsterdam e della Russia.
In Italia, le reliquie del Santo vennero portate a Bari da alcuni pescatori, e per custodirle fu costruita nel 1087 una basilica, meta ancora oggi di pellegrinaggio.

I popoli di religione ortodossa festeggiano invece la figura, molto simile a quella di San Nicola, di San Basilio, questo porta i doni ai bambini a Capodanno.
Le leggende legate a Babbo Natale sono anche antecedenti alla figura di San Nicola, specialmente nella cultura tedesca possiamo ritrovare interessanti usanze folcloristiche legate all’immagine di Babbo natale.

Secondo un antica leggenda germanica, ogni anno il Dio Odino, accompagnato da altri dei e guerrieri caduti, organizzava di notte una battuta di caccia. La leggenda narra che proprio in quei giorni, durante il solstizio d’inverno, i bambini per aiutare il Dio Odino, lasciavano i loro stivali vicino al camino e li riempivano con carote paglia e zucchero, tutti cibi che potevano sfamare il cavallo volante dei Dio Odino. Per premiare i bambini della loro generosità, il Dio Odino faceva trovare all’interno degli stivali dei dolciumi e dei giocattoli. Ancora oggi in paesi come il Belgio e i Paesi Bassi i bambini lasciano delle calze appese sul caminetto e le riempiono con paglia e carote.

Un’altra leggenda tedesca narra di un santo, in lotta con una figura maligna come un diavolo, un troll o un krampus. Una volta catturato questo demone il Santo lo obbligò ad obbedire ai suoi ordini e per farlo pentire dei peccati commessi lo costringe ogni anno a passare per le canne fumarie dei camini per portare i doni ai bambini buoni.

Altri racconti sempre legati alla cultura tedesca, narrano di un demone sottomesso al santo che gira per le case portando doni, sarebbe dunque Babbo Natale, aiutato da elfi e folletti. In molte rappresentazioni ed illustrazioni di antiche leggende, Babbo natale viene rappresentato come un vecchio malmesso, scorbutico e dallo sguardo misterioso.

Ci sono poi le leggende legate alla figura dell’uomo nero, aiutante di Babbo Natale, che punisce i bambini cattivi e li porta via dentro un grande sacco.

La tradizione Britannica parla di un uomo corpulento e barbuto vestito con un lungo mantello verde ed ornato di pelliccia, rappresentava lo Spirito del Natale e si può leggere di lui nel ”Canto di natale” di Charles Dickens.

Babbo Natale è famoso anche come Santa Claus che ha origine dal nome del personaggio della cultura olandese Sinterklaas, anche esso ispirato a San Nicola. Infatti nella cultura olandese Sinterklaas viene rappresentato con gli abiti tipici di un vescovo. Diversamente da San Nicola, Sinterklaas porta i doni il 6 Dicembre e viaggia su un cavallo bianco.

Nei paesi nordici Babbo Natale è aiutato da una capretta, immagine legata alla cultura pagana, che si chiama Yule.

Quando i coloni olandesi andarono in America portarono con se le loro culture, gli usi e i costumi. Qui le leggende su Babbo natale si fusero tra di loro, creandone così delle nuove.

Sinterklaas diventa Santa Claus e viene rappresentato, nel libro di Washington Irving “Storia di New York” come un marinaio olandese, corpulento e barbuto, con la pipa in bocca e un lungo mantello verde.
Nel 1823 viene pubblicata una famosa poesia dal titolo “La notte di Natale” (The Night Before Christmas) originariamente però il titolo era: Una visita da Santa Claus. Accanto a Babbo Natale troviamo 8 renne e per la prima volta ne conosciamo i nomi: Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato.

La renna Rudolph, la renna dal naso rosso, fu introdotta solo nel 1930 da un operazione di un grande centro commerciale.
Alla diffusione della moderna immagine di Babbo Natale contribuì fortemente l’industria della Coca Cola. Fu la prima ad utilizzare Babbo Natale in una campagna pubblicitaria. L’immagine dell’uomo con la barba bianca, corpulento e vestito di rosso è stata realizzata da Haddon Sundblom nel 1931 ed è entrata nell’immaginario comune di tutti noi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.