Come succede in Italia, anche in Spagna il Natale viene celebrato in grande stile. Gli addobbi nei negozi e in strada vengono installati già a novembre, e in ogni casa le persone fanno albero e presepe. Il 22 dicembre si svolge la lotteria di Natale, una tradizione antichissima, risalente al 1700. L’estrazione viene trasmessa in diretta alla tv e il primo numero sorteggiato, detto “El gordo“, il grasso, regala somme notevoli a chi possiede il biglietto. A determinare fortune e sfortune, estraendo i numeri, sono gli alunni del collegio San Ildefonso di Madrid.
La “nochebuena“, la notte della vigilia, è, come per noi, il momento per ritrovarsi a cena con la famiglia e trascorrere insieme la serata. In Spagna è tradizione accompagnare la cena con l’ascolto di canti popolari natalizi. Dopodichè si scambiano i regali, ma solo piccoli pensierini, o dolcetti. Perché il vero scambio di doni per gli spagnoli avviene il 6 gennaio. A mezzanotte, infine, tutti a messa.
Il 25 dicembre ha luogo il pranzo di Natale, mentre il 28, che è il giorno de “Los santos innocentes” è la data in cui ci si prodiga in benevoli scherzi e prese in giro. Si arriva cosi alla notte di capodanno, che anche in Spagna festeggiano fino all’alba, rispettando tradizioni come quella di mangiare uno dopo l’altro 12 acini di uva appena scoccata mezzanotte.
Come detto prima, è il 6 gennaio il giorno dei regali. Per i bambini bravi ci sono sorprese, per i “cattivi” carbone. Intanto i re magi distribuisono dolcetti in giro per la città.